Uno degli aspetti che mi affascinava durante la mia formazione per insegnanti Feldenkrais® era questa capacità dei Trainer di rispondere ad una domanda con un’altra domanda in modo tale da mettere noi allievi, nella condizione di “pensare con la nostra testa”.
Nella mia pratica come insegnante Feldenkrais®, spesso, mi sono sentita rivolgere questa domanda: perchè noi insegnanti rispondiamo con delle domande? Perchè durante una lezione di Consapevolezza Attraverso il Movimento® (lezione collettiva) o di Integrazione Funzionale (lezione singola) poniamo continuamente domande agli allievi?
Se sei tra quelli che hanno partecipato a dei gruppi (CAM) o seguito un ciclo di lezioni individuali (IF) conoscerai bene questa situazione e altrettanto riconoscerai il tuo iniziale disorientamento misto a curiosità e forse anche un pizzico di delusione nel non ricevere una risposta.
Un cristiano chiede ad un ebreo: “ Perchè voi ebrei rispondete a una domanda con una domanda?” “E perchè non dovremmo rispondere costi?” F. Folkel - Storielle ebraiche
Domanda al tuo corpo
Con la pratica del Metodo Feldenkrais® le domande che l'insegnante rivolge all’allievo hanno l’intento di sensibilizzare la persona, attraverso il movimento, ad un ascolto sempre più profondo per una reale conoscenza di sé. E’ nell’ascolto delle sensazioni vissute che puoi imparare a sentire il tuo corpo e trovare le risposte che ti guidano verso ciò che è bene per te.
Essere consapevoli del tuo proprio modo di muoverti è qualcosa che raggiungi seguendo un percorso costellato da tante domande e mutevoli risposte. Ogni lezione è costruita in modo tale da disegnare un cammino fluido e lineare che viaggia in parallelo con il pensiero e le sensazioni. Là dove il movimento risulta difficile o faticoso, s’inceppa anche la tua forma pensiero. Il movimento pensato ti permette di chiarire ciò che realmente fai e di distinguerlo da ciò che credi di fare.
Ogni domanda posta all’interno di una lezione è la costruzione di un dialogo tra ciò che fai concretamente e ciò che credi di fare e mette a nudo le contraddizioni tra pensiero e movimento. Quando il movimento coincide con il pensiero, la sensazione e l’emozione, il risultato non può che suscitare piacere e forza nell’azione.
Tuttavia poiché ci poniamo sempre le stesse domande e ci diamo sempre le stesse risposte non potremmo mai cambiare il nostro modo di muoverci e tanto meno la nostra vita, allontanandoci sempre più da quel benessere tanto ambito.
E se tu provassi a cercare delle domande anziché le risposte? E se le domande che cerchi passassero attraverso le tue sensazioni?
Il movimento in quanto concreto e tangibile
diventa strumento osservabile e misurabile del nostro pensiero e
pertanto del nostro modo di essere al mondo.
Abitudini come domande o risposte?
Se è vero che le abitudini ti danno sicurezza, dando ordine al tuo mondo, è anche vero che è importante riconoscere quelle buone da quelle meno buone.
Pertanto muovendoti in modo abituale all’interno della tua zona comfort non sei più in grado di distinguere ciò che è bene da ciò che è male per te. Nel corso degli anni costruisci delle abitudini come fortezze nelle quali rinchiudi il tuo potenziale riducendolo a schemi conosciuti e ripetitivi, sebbene tossici per la tua salute fisica e emotiva.
Poiché il tuo modo di muoverti riflette esternamente l’immagine che internamente hai di te stesso, se migliori il modo con cui agisci, migliori l’immagine che hai di te stesso incrementando la fiducia nelle tue potenzialità.
Attraverso le lezioni con il Metodo Feldenkrais® puoi acquisire gli strumenti che ti consentono di uscire dalla tua zona comfort, dove credi di sentirti sicuro e protetto, e migliorare la qualità della tua vita.
Il Metodo Feldenkrais® guida la persona
ad una maturità consapevole e dinamica,
scevra dai conflitti e da azioni compulsive